Prurito
Il prurito può essere considerato come una risposta a molteplici stimoli, sia chi¬mici che fisici. L’istamina, alcune peptidasi e serin-proteasi attivate costituiscono i mediatori chimici del prurito, ma i meccanismi con cui il sintomo si instaura non sono noti.
Si riconoscono 4 tipologie principali di prurito:
1. Prurito associato ad eruzione cutanea
2. Prurito secondario a malattia internistica
3. Prurito psicosomatico
4. Disturbi neurologici e circolatori
Quando ci si trova di fronte ad un paziente che accusa prurito bisognerà innanzitutto stabilire se si tratta di una forma diffusa o localizzata.
Il prurito diffuso può riconoscere diverse cause:
dermatosi pruriginose (eczema, lichen, orticaria, entomodermatosi, paras ecc.);
agenti irritanti (lana di vetro, detergenti, saponi);
variazioni di temperatura e di umidità;
asteatosi cutanea dell’anziano;
fattori psichici;
malattie sistemiche (insufficienza renale cronica, emodialisi, stasi biliare, policitemia vera, m. di Hodgkin ed altre malattie linfoproliferative, gravi farmaci, neoplasie).
Il prurito localizzato riconosce cause diverse a seconda delle zone colpite:
cuoio capelluto (pediculosi, follicolite, dermatite seborroica, micosi, cosmetici, ecc.);
viso (dermatite seborroica, eczema, fotodermatosi, ecc.);
tronco (amiloidosi, notalgia, igiene carente, ecc.);
ano (parassitosi, diarrea cronica, candidosi, ecc.);
genitali (lichen scleroatrofico, psoriasi, dermatiti da contatto, vulviti e balaniti infettive, fattori psicologici, ecc.).
1. Prurito associato ad eruzione cutanea
(virtualmente ogni lesione cutanea può condizionare la comparsa di prurito)
Dermopatie papulo-squamose
• eczema
• lichen planus
• dermatite seborroica
• psoriasi
• pitiriasi rosea
Dermopatie vescico-bollose
• dermatite erpetiforme
• eritema multiforme
Reazioni allergiche
• dermatite da contatto
• reazioni da farmaci
• orticaria comune
• orticaria-angioedema idiopatica
• fotosensibilizzazione
Infestazioni
• nematodi
• punture di insetto
• pediculosi
• scabbia
Infezioni
• batteriche (impetigine, follicolite)
• virali (malattie esantematiche, HVZ, HVS)
• fungine (tigne, candidiasi)
Fattori ambientali
• Polveri ,pollini,lanugini
• dermatite solare
Cause varie
porpore
orticaria pigmentosa
ittiosi
amiloidosi
prurito anale e genitale
2. Prurito secondario a malattia internistica
(spesso non è associato a mani cutanee)
xerosi senile
cause metaboliche ed endocrine
Diabete mellito
Sindrome uremica
Malattie tiroidee
Iperparatiroidismo
Colestasi intraepatica e/o extraepatica
Neoplasie
Malattie linfoproliferative (Hodgkin, micosi fungoide, leucemia)
Carcinoma
Sindrome da carcinoide
Policitemia vera
Parassitosi gastroenteriche
Ossiuri (Enterobius vermicularis)\
Ancylostoma duodenale, Necator americanus;
Giardia lamblia
Cause diverse
Gravidanza;
Farmaci (oppiacei, istamino-liberatori, ASA, antibiotici).
3. Prurito psicosomatico
sempre molto difficile da caratterizzare, presente in molte sindromi fobiche-ossessive e nevrosi.
La cosiddetta dermatite factizia spesso presenta lesioni ulcerative superficiali che sono autoprodotte oltre alle lesioni da grattamento, può associarsi ad onicotillomania, onicofagia e tricotillomania.
4.Disturbi neurologici e circolatori
Tutte le manifestazioni neurologiche che si caratterizzano per la presenza di disestesie e parestesie possono venire riferite come pruriginose.
Il prurito accompagna spesso le manifestazioni di ischemia periferica agli arti.
In presenza di lesioni cutanee può, talora risultare dirimente, oltre all’attenta valutazione clinica specialistica, l’esame istologico. In presenza di sospetta malattia internistica dovrà essere eseguita una approfondita indagine anamnesti- ca e clinica; fra gli esami ematochimici sono irrinunciabili: emocromo + formula e conta degli eosinofili, VES, PCR, glicemia, funzionalità renale, profilo epatico completo, funzione tiroidea, esame feci + coprocoltura + parassitologico, esame urine. Gli esami strumentali comprendono l’Rx torace, l’ecografia déll’addome, eventualmente la biopsia ossea e/o linfonodale.
Cosa fare in caso di prurito ?
La terapia è causale, ma il sollievo del sintomo è altrettanto importante.
L'uso di antiistaminici anti-Hl (ad es. mebidrolina 50 mg x 2-3 volte die) o anti-Hl+ anti-H2 può risultare tuttavia non efficace
Il prurito da sali biliari può migliorare con acido ursodesossicolico o con resine chetanti (Questran); talora debbono venire usati farmaci antiserotoninici od antiemetici per l’azione centrale.
Ves
PCR
Glicemia
Azotemia
Urea
Creatinemia
Bilirubina totale frazionata
Markers epatite
Transaminasi
Gamma GT
Elettroforesi proteica
Fosfatasi alcalina
FT3
FT4
TSH
Visita specialistica dermatologica
Biopsia ossea e linfonodale
Emocromo completo con conta degli eosinofili
Esame feci
Coprocoltura (Parassiti)
Esame urine
Immunologia
Allergometria
Rast
Valutare se disturbo dovuto ad assunzione di farmaci (Iatrogena)
Esami necessari principali
Ves,PCR,Glicemia,Azotemia,Urea,Creatinemia,Bilirubina totale frazionata,Markers epatite,Transaminasi,Gamma GT,Elettroforesi proteica,Fosfatasi alcalina,FT3,FT4,TSH
Esami utili secondari
Visita specialistica dermatologica, Biopsia ossea e linfonodale
Esami specifici aggiunti
Emocromo completo con conta degli eosinofili,Esame feci,Coprocoltura (Parassiti),Esame urine,Immunologia,Allergometria,Rast,Valutare se disturbo dovuto ad assunzione di farmaci (Iatrogena)
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Il prurito anale
Una delle forme più fastidiose di prurito riguarda quella che colpisce la zona dell'ano. È infatti piuttosto comune che si verifichino episodi nei quali il prurito in quest'area sia così intenso da non poter fare a meno di grattarsi. Molte possono esserne le cause, ma quasi mai la colpa è da attribuire alla mancanza di pulizia, che invece può costituire un problema se applicata eccessivamente una volta insorto il problema. I possibili fattori in grado di scatenare questo prurito sono la presenza di feci troppo umide (possibile sviluppo di batteri), un'alimentazione non sempre corretta che può irritare l'ultimo tratto intestinale, l'insorgere di parassiti intestinali,, , infezioni anali e allergie. In tutti questi casi è raccomandabile non stimolare troppo l'area interessata con saponi o carta, ma applicare dolcemente (non sfregando!) un panno di cotone bagnato oppure delle garze, se non in certi casi delle polveri specifiche per mantenerla asciutta o dei farmaci specifici da applicare localmente. Sebbene si possano avere dei miglioramenti già nella prima settimana, solitamente i tempi richiesti per una guarigione completa si aggirano intorno alle 5 settimane, con trattamenti periodici e regolari.
Il prurito vulvare
Riguarda la zona genitale femminile. La causa più frequente è una infezione , di origine prevalentemente micotica, cioè causata da un fungo.
Oltre al prurito si hanno in genere altri sintomi come bruciore, calore, fastidio, senso di secchezza e dolore durante i rapporti sessuali.
In circa la metà dei casi è presente un'infezione, mentre nell'altra metà la causa è allergica, traumatica, da agenti irritanti (farmaci come antibiotici, cortisonici ecc.) oppure secondaria ad altre malattie ( malattie ematologiche, disordini epatici, dermatosi sistemiche, disordini renali ecc.).
La vulvovaginite da è una delle infezioni genitali più frequenti e va sempre tenuta in considerazione in caso di prurito vulvare (circa il 75% delle donne ha avuto almeno un episodio di nella sua vita e il 50% una recidiva).
Ovviamente il trattamento dipende dalla causa accertata, ma è possibile dare consigli generali:
l'abolizione di indumenti sintetici (che riducono la traspirazione) e colorati;
l'uso di deodoranti, creme o saponi che possono causare allergie.
Interessante anche l'aspetto psicologico del problema. In una percentuale non minima, il prurito è il sintomo di una forma psicogena, soprattutto se è presente un alto grado di stress o se la donna vive conflitti sessuali (frustrazioni, sensi di colpa ecc.); in quest'ultimo caso il prurito è associato spesso a frigidità.