acidi biliari sierici totali - Spiega esami

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acidi biliari sierici totali

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Gli acidi biliari derivano dal colesterolo di cui rappresentano il prodotto specifico del metabolismo epatico.
L'80% della quota di colesterolo sintetizzata nelle 24 ore dal fegato viene trasformata  in acidi biliari.

l principali sali biliari sono :
  1. l'acido colico,
  1. cheno-desossicolico (primari),
  1. desossi
  1. litocolico (secondari).
Prima di essere secreti nella bila subiscono la coniugazione con glicina e taurina e la successiva salificazione si da formare i sali biliari.
Nell'intestino i sali biliari primari vengono trasformati da parte della flora batterica in sali biliari secondari.
Nella fase di digiuno gli acidi biliari vengono accumulati nella cistifellea.
Dopo il pasto il pool di sali biliari entra nell'intestino ed inizia il circolo entero-epatico.
Si valuta che il pool di sali biliari vada incontro al circolo entero-epatico almeno dieci  volte al giorno, pertanto nel sangue portale si hanno variazioni delle concentra dei sali biliari.
Nelle malattie del fegato e della cistifellea tali meccanismi si alterano determinando una riduzione del pool dei sali biliari con un aumentato rischio di litiasi. Un aumento della sintesi degli acidi biliari si verifica quando vi è un aumento della perdita dei sali biliari attraverso il circolo entero-epatico.
Il picco massimo ematico degli acidi biliari si dovrebbe registrare 2 ore dopo i pasti. L'attività batterica intestinale accorcia la vita dei sali biliari. Una aumentata eliminazione  fecale dei sali biliari viene controbilanciata da una nuova sintesi.
Il razionale del dosaggio due ore dopo il pasto dei sali biliari si basa sul presuppo che durante il digiuno notturno, nei pazienti epatopatici, la maggior parte della bile viene immagazzinata nella cistifellea e pertanto solamente dopo il pasto, quando la cistifellea si svuota, si ha l'effettivo assorbimento dei sali biliari. Quando si ha una diminuzione del parenchima epatico funzionante si osserva un significativo aumento  dei sali biliari: tale esame è un indicatore sensibile di malattia epatica.
Un elevato livello di bilirubinemia con normali livelli di acidi biliari si riscontra nella sindrome  di Gilbert.
Nell'epatopatia acuta o cronica con aumento della bilirubinemia si osservano significativi  aumenti post-prandiafi degli acidi biliari.
Nell'epatite cronica persistente gli acidi biliari tendono alfa normalità e attestano il carattere benigno e non progressivo della malattia.
Nella epatite attiva i sali biliari sono elevati; si può valutare l'efficacia terapeutica con il monitoraggio dei sali biliari.
Si può concludere considerando i livelli dei sali biliari sia un parametro della funzionalià epatocitaria.
Nella epatite attiva i sali biliari sono elevati; si può valutare l'efficacia terapeutica con il monitoraggio dei sali biliari.
Si può concludere considerando i livelli dei sali biliari sia un parametro della funzionalià epatocitaria.


valori normali

  • acidi biliari totali:    1,23 mol/L a digiuno;                                                           5,14 mol/L 2 ore dopo i pasti;
    acido desossicolico sierico: 0,33±0,11 mol/L a digiuno;                                      2,01 ±0,23 mol/l  2 ore dopo i pasti;
    acido chenodesossicolico sierico: 0,47±0,23 mol/L) a digiuno;                           2,41 ±0,32 2 ore dopo i pasti;
    acido colico sierico: 0,47±0,17 a digiuno;                                                          0,71 ±0,17 2 ore dopo i pasti

Aumento

Diminuizione


Epatite A, valori molto elevati nei primi  10-15 giorni
Epatite B, valori persistentemente elevati. La forma che evolve verso l'epatite cronica aggressiva presenta valori più alti rispetto alla forma persistente
Mononucleosi  infettiva
Epatiti croniche
Epatopatie da farmaci: è il mezzo più sensibile per scoprire le reazioni epatotossiche da farmaci
Cirrosi biliare primitiva
Colangite sclerosante
Epatite da alcool
Eccessiva crescita batterica intestinali
Shunt porta-cava per ipertensione portale
Non ha significato il dosaggio nel soggetto colecistectomizzato e in quello affetto da ileite.
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