Colica renale e dolore al fianco - Spiega esami

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Colica renale e dolore al fianco

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I sintomi della colica renale: schema riassuntivo

Dolore

Nausea

Vomito

Intestino (Ileo) paralitico

Sangue nelle urine

ematuria microscopica
ematuria macroscopica


Tachicardia

Febbre

Disturbi minzionali

 pollachiuria
 stranguria
 tenescmo vescicale


Il quadro clinico della calcolosi urinaria, nella maggior parte dei casi completamente asintomatica, può essere caratterizzato da dolore di tipo colico, improvviso, molto intenso, localizzato in regione lombare e spesso irradiato lungo il decorso dell'uretere, fino alla vescica ed ai genitali omolaterali, da ematuria microscopica e meno frequentemente macroscopica (20-30%).
Frequentemente si associa una sintomatologia generale caratterizzata da nausea, vomito, tachicardia e febbre modesta.
Nel caso in cui la calcolosi sia associata ad un'infezione delle vie urinarie possono essere presenti febbre elevata e disturbi minzionali, quali aumento della frequenza minzionale e minzione dolorosa. Questi ultimi possono essere presenti anche in caso di calcoli localizzati nel tratto terminale dell'uretere. Quello della colica renale è un dolore tipico: non ha riposo in nessuna posizione ed il paziente si agita nella ricerca di una posizone antalgica. E' diverso da quello da irritzione peritoneale (peritonite , appendicite acuta, colica elatica poichè il paziente sta bene quando è fermo). Il letto di un paziente con colica renale è sfatto. Il letto di un paziente con colica addominale peritoneale è a posto poichè muovendosi aumenta il dolore.

IL DOLORE o COLICA RENALE

Il dolore della colica renale è tra i più forti descritti nella patologia clinica: prostra il paziente che si meraviglia di come in natura ci possa essere un dolore cosi forte (ai casi estremi): le donne , o paragonano a quello del parto.
A che cosa è dovuto questo dolore ?
Il calcolo una volta che si è formato , nel rene, discende e  determina una ostruzione della via escretrice urinaria. Tale ostruzione produce una dilatazione a monte che si chiama IDRONEFROSI  , e che, se si realizza lentamente e progressimavente , può non dare dolore o solo far avvertire una certa dolenzia ...il paziente riferisce la classica frase...."dottore !! mi sento il rene"....
Se la distensione però si realizza bruscamente si ha la colica renale .
Chiaramente il calcolo distaccatosi dal rene avrà la possibilità di fermarsi in alcuni ristringimenti fisiologici presenti nella via escretrice. Questi restringimenti sono:
1. Il colletto di un calice
2. Il passaggio tra pelvi e uretere (giunzione pielo uretrale)
3. L'incrocio degli ureteri con i vasi iliaci
4. Il passaggio tra uretere e vescica


INSORGENZA DELLA COLICA RENALE

La maggior parte delle volte la colica inizia la notte od al primo mattino, svegliando il paziente che avverte improvvisamente un dolore acuto  in sede  lombare tipicamente a pousse (cioè che va e che viene) e che raggiunge il suo massimo rapidamente ma che altrettanto rapidamente può scomparire.  

DURATA DEL DOLORE
Da qualche minuto a qualche ora. Raramente anche giorni.

IRRADIAZIONE DEL DOLORE

Entrare nella stanza di un paziente al letto e fare diagnosi  di colica renale è facilissimo (IRRITAZIONE MOTORIA). Non essendoci irritazione del peritoneo (a differenza dell'appendicite o di qualche altro processo acuto del peritoneo) il  paziente anzichè rimanere fermo o immobile , poichè ogni movimento genera nel peritonismo dolore....sarà in continua agitazione , cambiando spesso posizione nel tentativo di trovare una posizione che lenisca o quantomena riduca la percezione del dolore.
Il letto di chi ha la colica renale è uguale a quello nel quale hanno giocato i figli con i guanciali.
Il paziente in compenso sa localizzare benissimo il dolore che potrà andare dalla regione lombare in avanti verso la regione iliaca o ipogastrica (sotto l'ombelico) raggiungendo l'inguine ed il testicolo (nell'uomo)oppure  il grande labbro  (nella donna), fino alla faccia interna delle cosce o la punta del pene.


NAUSEA e VOMITO

La nausea ed il vomito si accompagnano quasi sempre al dolore della colica di reni

TACHICARDIA


Acceleramento del battito cardiaco

FEBBRE

Sottoforma di iperpiressia  , possono comparire brividi scuotenti,  se è presente una infezione urinaria. la febbre però può presentarsi in qualche caso anche senza infezione per riassorbimento pielolinfatico secondario all'aumento di pressione endopielica.


ILEO PARALITICO

Durante la colica c'è una diminuizione della peristalsi intestinale che produce accumulo di aria in intestino (il paziente si sente gonfio). Questa situazione è detta meteorismo.
Talvolta questa sintomatologia è  dovuta alla asunzione di grande quantità di antispastici


DISTURBI MINZIONALI

Sono presenti quando il calcolo  si localizza all'interno della giunzione uretero vescicale.
Sono rappresentati dalla pollachiuria (cioè la minzione frequentissima), stranguria (cioè la minzione dolorosa), il tenesmo vescicale (cioè la sensazione di urinare spesso senza però urina)


EMATURIA

Il sangue nelle urine può essere presente sia in forma microscopica (Cioè segnalabile solo all'esame dell'urine) sia in forma macroscopica (visibile ad occhio nudo).
Qualche volta la microematuria e l'ematuria possono essere l'unico sintomi di calcolosi dell'apparatu urinario


Per colica renale si intende si possono intendere due entità ben distinte:
Il dolore molto intenso, a brusca insorgenza, che raggiunge improvvisamente la massima intensità originandosi quasi sempre lombare, con frequente irradiazione verso l’avanti ed in basso fino a raggiungere l’inguine e il testicolo nel maschio o la vulva nella femmina;
-  si associa spesso a nausea e vomito;
-  il paziente è di solito molto irrequieto, non riuscendo a trovare una posizione antalgica;
-  quando è causato da un calcolo indovato a livello della giunzione pielo-ureterale, si associa a sintomi di irritazione vescicale (bruciori minzionali, pollachiuria...).
Il dolore al fianco invece, pur potendo spesso condividere la stessa eziologia della colica renale, si presenta sovente come una dolorabilità sorda, gravativa, localizzata in sede lombare, di intensità molto minore rispetto alla colica, potendo variare da un fastidioso senso di peso fino ad un dolore di tipo puntorio.
La colica renale è sempre determinata da una brusca dilatazione di una via escretrice urinaria sana (cioè in grado di produrre normalmente urina e di espellerla efficacemente in vescica), dovuta ad un ostacolo improvviso ad un qualsiasi livello della stessa (caliceale, pielico od ureterale).
L’origine del dolore lombare è spesso difficilmente definibile, potendo derivare da una dilatazione della via escretrice instauratasi lentamente o più in generale da un rene aumentato di volume.
- episodio di colica renale, talvolta invece si manifesta con un fastidioso dolore al fianco).
-  Ptosi renale (abbassamento del rene che può determinare, soprattutto in orto-statismo, un inginocchiamento intermittente dell’uretere con conseguente dilata-tone della via escretrice da ostacolato efflusso urinario)
.



Cause della colica renale
- Calcolo caliceale, pielico, ureterale.
- Pielonefrite (in tal caso si associano invariabilmente febbre elevata, bruciori tninzionali, leucocituria e batteriuria).
-  Difetto del giunto pielo-ureterale (patologia determinata da una stenosi, spes¬so su base congenita della giunzione pielo-ureterale; spesso dà segno di sé con un
Rene policistico o cisti renale singola voluminosa.
Stenosi dell’uretere da neoplasia, da fibrosi o da compressione ab extrínseco (sarà presente invariabilmente un certo grado di dilatazione della via escretrice a tnonte, in assenza di calcoli dimostrabili).
-  Necrosi della papilla renale (sindrome clinica caratterizzata da febbre, brividi ematuria conseguenti ad una necrosi su base ischemica della papilla renale; fa/ tori di rischio sono il diabete mellito e l’abuso di analgesici).
-  Tumore del rene (spesso asintomatico; talvolta può dare dolore al fianco raramente una colica renale).
Dati salienti all’anamnesi:
-  accertarsi se il paziente sia al corrente di essere portatore di alcune alterazioni congenite od acquisite dell’apparato urinario;
-  indagare precedenti episodi di colica renale e/o espulsione spontanea di cal¬coli;
-  un soggetto diabetico è a rischio di necrosi papillare e di pielonefrite;
-  chiedere se un’eventuale ematuria sia seguita alla colica o l’abbia preceduta (nell’ultimo caso va considerata come se fosse un’ematuria asintomatica!);
-  accertarsi che il paziente non sia oligurico o anurico! (la presenza di un calco¬lo ureterale ostruente in un soggetto monorene è un’evenienza rara ma possibile).


Esame obiettivo:
-  una semplice palpazione bimanuale della loggia renale è in grado di evocare vivo dolore; in tal caso si può soprassedere alla manovra di Giordano (percussione dell’angolo costo-vertebrale con il margine della mano tesa);
-  la palpazione dell’addome rivela di solito una contrattura muscolare:
•  l’assenza di segni di peritonismo consente di escludere con buona approssimazione un’appendicite acuta;
•  la negatività della manovra di Murphy può aiutare nell’escludere una colica biliare;
-  una pulsazione anomala alla palpazione mesogastrica può far sospettare la fissurazione di un aneurisma dell’aorta addominale;
-  il monitoraggio della temperatura corporea è essenziale per escludere una pielonefrite.





     

Diagnosi e terapia
A) Il paziente riferisce pregressi episodi di colica renale, ma è asintomatico al momento della visita ambulatoriale: in tal caso può essere rinviato ad una valutazione non urgente con i seguenti esami, da fare in ogni caso, anche e sopratutto al primo episodio di colica renale:
-  esame urine (valutare l’eventuale presenza di microematuria, piuria, battenu- ria) + urocoltura;
-  ecografia addome superiore ed inferiore per escludere:

•  malformazioni renali, specialmente la situazione di monorene congenito;

•  la presenza di un calcolo calico-pielico, associato o meno a dilatazione;

•  una dilatazione pielo-ureterale in assenza di calcoli ecograficamente ecorilevabili;

•  una massa renale (cisti o tumore);

•  un eventuale aneurisma aortico od una litiasi colecistica;


_ Rx addome in bianco per valutare l’eventuale presenza di:

•  calcoli radiopachi, in particolare quelli situati nel presunto decorso dell’u-retere, una zona anatomica non accessibile all’esplorazione ecografica;

•  livelli idroaerei che orientano verso una possibile occlusione intestinale;

-  anche in presenza di reperto ecografico e radiografico normale, quando si associ microematuria o se si tratta di paziente giovane, è opportuno prescrivere una tac in bianco (senza mezzo di contrasto  dell'addome e dello scavo pelvico.

Diagnosi differenziale.
-  Lombalgia acuta da radicolite: il dolore è spesso esacerbato dai movimenti del rachide, da sforzi fisici; l’esame obiettivo mette talvolta in evidenza malforma¬zioni della colonna vertebrale, la presenza di dolorabilità spiccata alla digito- pressione dei processi spinosi.
-  Appendicite acuta: la diagnosi differenziale può essere spesso difficile. La contiguità di una appendice in sede anomala (ad esempio retrocecale) con l’u¬retere
retere può simulare una colica ureterale ed associarsi ad una microematuria (nel 20% dei casi).
-  Colica biliare: l’irradiazione del dolore (dall’ipocondrio destro alla zona inter- scapolare) e la palpazione addominale consentono talora di operare una dia¬gnosi differenziale.
-  Fissurazione di un aneurisma: la presenza di una pulsazione anomala alla pal-pazione addominale profonda è un elemento da considerare con molto sospet¬to in presenza di una colica renale.
-  Pancreatite acuta: in questo caso il dolore è tipicamente a sbarra, in sede mesogastrica.
-  Gravidanza extrauterina, rottura di un follicolo di Graaf: evenienze da non escludere a priori quando si tratti di giovani donne.


Cosa fare in caso di colica renale ?

Si cerca di far recedere il dolore.
La terapia da adottare in caso di colica renale accompagnata da nausea e vomito e questa:

1. Toradol o Lixidol 30 mg . Somministrare intramuscolo 1 fiala ogni 12 ore non superando le tre fiale consecutive . Se non siamo in grado di effettuare la iniezione intramuscolo il contenuto della fiala può essere somministrato per via sub linguale , tenedolo sotto la lingue per 60 secondi e poi deglutendolo.   Altro ottimo antiinfiammtorio antidolorifico è il Diclofenac (Voltaren 1 fiala Im ogni 12 ore fino a risoluzione del dolore)

2. Apporto idrico sufficiente (integrare con almeno due litri di acqua al giorno)( BROMELIT bustine - 2 bustine disciolte in due litri di acqua ) oppure LITORES stiks pack al solito dosaggio. Questi integratori contengono una seriue di sostanze utili ( diuretici ed antiedemigeni )  che contribuisco alla risoluzione del dolore ed alla eliminazione del calcolo.

3. Assumere citrato di potassio e di magnesio associato al phyllantus per facilitare la espulsione del calcolo o del suo scioglimento . Pertanto:
BROMELIT BUSTINE 1 bustina ogni 12 ore per 30 giorni (AZIONE DEPURATIVA ALCALINIZZANTE) oppure LITORES BUSTINE ai soliti dosaggi del bromelit
4. nel sospetto di calcolosi con infezione  assumere COLIMAN 2 cps alla sera prima di andare al letto dopo aver urinato e 2 cpr dopo colazione per venti giorni.

5. nel caso di presenza nelle urine di  FOSFATI  AMORFI , CALCOLI INFETTI DI STRUVITE , CARBOSSI APATITE che si formano nelle urine alcaline si deve acidificare le urine con MIRTIMAN 2 CPR DOPO COLAZIONE PER 2 MESI (ACIDIFICAZIONE DELLE URINE). Attenzione a non alcalinizzare le urine con i citrati poichè si peggiora la situazione.

5. Spasmex cpr 1 cpr ogni otto ore per 5 giorni, per ridurre gli effetti della nausea e vomito dovuti all'ileo paralitico.

6. Alfa litici come Tamsulosina che rilasciando la muscolatura detrusoriale favoriscono la espulsione di calcoli. Anche nella integrazione si può usare Picnogen che contenendo Boldina (dimetossi aporfina) mima l'effetto degli alfa litici minimizzando però gli effetti collaterali.

Quali esami richiedere
ESAMI UTILI PRINCIPALI

Esami


Creatinina
Uricemia , Elettroliti
Na
K
Cl
Calcemia
Fosforemia,
Assetto lipidico,
Glicemia
ESAMI UTILI SECONDARI

Esam


Esame delle urine

Urinocoltura

ESAMI SPECIFICI AGGIUNTIVI

Esami


Diretta renale
Ecografia apparato urinario
tac addome e scavo plevico senza mezzo di contrasto
Riassunto degli esami da richiedere in caso di

Esami necessari principali

Creatinina, Uricemia , Elettroliti (Na K Cl),  Calcemia, Fosforemia, Assetto lipidico,
Glicemia


Esami utili secondari

Esame delle urine
Urinocoltura

Esami specifici aggiunti

Diretta renale
Ecografia apparato urinario
tac addome e scavo plevico senza mezzo di contrasto


TERAPIA


  1. VOLTAREN 1 FL IM OGNI 12 ORE PER TRE GIORNI
  1. Se dolore non grave : SPIDIFEN 600 1 BUSTINA OGNI 12ORE A STOMACO PINEO PER 5 GIORNI
  1. SPASMEX 1 COMPRESSA OGNI 8 ORE PER 5 GIORNI
  1. LITORES 1 BUSTINA OGNI 12 ORE PER 30 GIORNI POI1 AL DI PER 4 MESI (PROFILASSDELLE RECIDIVE)
  1. OMNIC 1 CPS AL DI SE IL CALCOLO RESPONSABILE DELLA COLICA E' URETERALE PROSSIMALE

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