Cefalea ed emicrania - Spiega esami

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Cefalea ed emicrania

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Cefalea - emicrania
La cefalea (mal di testa) è la sindrome più comunemente riscontrata nella pratica clinica; può essere dovuta a cause extracraniche o endocraniche.
La cefalea si accompagnare ad altri sintomi quali: nausea, vomito, diarrea, fotofobia o disturbi visivi, parestesie, dolorabilità del cuoio capelluto, sensazione di testa  vuota e talora alterazioni dello stato di coscienza (crisi comiziali, crisi sinco confusionali).
Cause extracerebrali

Cefalea vascolare o emicrània,
Emicrania classica,
Emicrania comune.
Cefalea a grappolo.
Cefalea da contrazione o tensiva.

Atre (sinusite, disordini del rachide cervicale, sindrome dell’articolazione mporo-mandibolare, arterite a cellule giganti, glaucoma, neurite ottica, atologia dentaria).

Cause intracerebrali
Cefalea da tumori cerebrali.

Cefalea da aumento della pressione endocranica (tumori cerebrali, emorra- e intracraniche, meningoencefaliti, idrocefalo acuto ed ostruzioni acute elle vene cerebrali).
Cefalea associata ad aumento del volume ematico cerebrale
(febbre, sepsi, tonossido di carbonio, anossia, epilessia, feocromocitoma, encefalopatia :uta ipertensiva).
Cefalea associata a infiammazione dei tessuti endocranici  (meningiti, ence- Jiti, vasculiti).

Cefalea associata a bassa pressione dei flussi cerebrospinali
(puntura lombare, cerazioni post-traumatiche o chirurgiche della dura madre con gemizio di

Cause sistemiche

Febbre, uremia, ipossia, ipercapnia, ipertensione sistemica, allergia, anemia, astinenza da caffeina, depressione)
Quasi tutti i tessuti extracranici sono sensibili al dolore. Al contrario la maggior parte della dura madre e della pia-aracnoide, l’ependima che riveste i ventricoli e il plesso aracnoideo sono insensibili al dolore.
Le strutture endocraniche sensibili al dolore sono le arterie cerebrali e della dura madre, il V, IX e X nervo cranico e i due nervi cervicali superiori,.
La prima divisione del V nervo cranico innerva le strutture endocraniche sensibili al dolore localizzate a livello o al di sopra della faccia superiore del tentorio. Pertanto, un dolore a partenza dalle strutture sopratentoriali è avvertito a livello della distribuzione cutanea del V nervo cranico, cioè in corrispondenza degli occhi, fronte e sommità del cranio. Il IX e X nervo cranico e i due nervi cervicali superiori innervano strutture sensibili al dolore a livello e al di sotto del tentorio; pertanto, il dolore è avvertito nelle regioni parietali, occipitali e a livello dei dermatomeri che corrispondono alla distribuzione cutanea dei nervi cervicali superiori.

     

Quali esami richiedere
ESAMI UTILI PRINCIPALI

Emocromo completo
VES
Pressione arteriosa
Rx-scintigrafia

ESAMI UTILI SECONDARI

Na
K
Cl
Glicemia
Urea
Creatinemia
Transferrina
Sideremia
FT3
FT4
TSH
Emogasanalisi (EGA)
Doppler
Tac-RMN

ESAMI SPECIFICI AGGIUNTIVI

Esame urine
Visita specialistica
Acido Vanilmandelico
Esame del fondo oculare
Elettroencefalogramma (EEG)
Puntura lombare
Valutare se disturbo dovuto ad assunzione di farmaci (Iatrogena)

Riassunto degli esami da richiedere in caso di Cefalea o Emicrania

Esami necessari principali
Emocromo completo , VES, Pressione arteriosa, Rx-Scintigrafia
Esami utili secondari
Na,K,Cl,Glicemia,Urea, Creatinemia, Transferrina, Sideremia,FT3, ,FT4,TSH, Emogasanalisi,Doppler, Tac,RMN
Esami specifici aggiunti
Esame urine, Visita specialistica, Acido Vanilmandelico, Esame del fondo oculare, Elettroencefalogramma, Puntura lombare, Valutare se disturbo dovuto ad assunzione di farmaci (Iatrogena)


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Diagnosi cefalea o emicrania

Di fronte ad una cefalea  è importante chiedere
•  l’ età
•  sesso
•  occupazione del paziente

L’emicrania è più, frequente nel giovane con lieve prevalenza nelle donne, mentre nell’età più avanzata coincide con l’inizio dell’ipertensione sistemica; la cefalea a grappolo è invece tipica del sesso maschile; nell’età anziana valutare la presenza di arteriti; l’esposizione a tossici nell’ambiente di lavoro predispone alla cefalea);
• durata della cefalea perché le
cefalee tensive hanno lunga durata a differenza delle forme da lesioni espansive; vi è esordio acuto della sintomatologia algica nelle forme meningitiche; la cefalea post-traumatica ha durata variabile e tende ad autolimitarsi; infine le cefalee vascolari e le emicranie sono ricorrenti entro lunghi periodi di tempo con intervalli liberi da sintomi fra gli attacchi);
• localizzazione della cefalea
in generale una, cefalea localizzata ha maggiore significato rispetto ad una forma diffusa; le  cefalee tensive sono tipicamente generalizzate, a banda, o bioccipitali; l’emicrania classica è spesso unilaterale a prevalenza anteriore e, tende ad interessare di più un lato, invece l’emicrania comune è spesso bilaterale; nella cefalea a grappolo il dolore è generalmente periorbitale; la cefalea dell’emorragia subaracnoidea può avére esordio improvviso e localizzazione prevalentemente occipitale, così come la forma in corso di meningite che è tipicamente occipitale; infine la cefalea da vasculite si manifesta inizialmente in sede temporale);
• qualità del dolore
nelle cefalee tensive si ha un dolore che spinge, schiaccia o stringe come un peso; le cefalee vascolari e le emicranie sono genéralmente pulsanti o battenti;, il dolore è relativamente lieve nelle forme da lesioni espan¬sive; infine si ha un dolore tipicamente esplosivo ed intenso nella cefalea da emorragia subaracnoidea
• sintomi prodromici
l’attacco di emicrania è generalmente preceduto da malessere  generale e talora da sintomi neurologici
• sintomi associati
tipici della cefalea tensiva, dell’attacco di emicrania, delle forme da lesioni espansive e da arteriti
• fattori precipitanti ed aggravanti
fattori emotivi inducono o aggravano la cefalea tensiva e l’emicrania; alcol, ipossia, ipertensione sistemica e modificazioni ormonali possono influenzare la frequenza delle emicranie vascolari,
• frequenza, durata e variazioni diurne delle cefalee
le cefalee tensive sono persistenti e possono peggiorare nell’arco della giornata; la frequenza delle emicranie è variabile e non prevedibile, la durata può andare da poche ore a giorni, tipicamente  inizia nel sonno ma può comparire in ogni momento della giornata; la cefalea a grappolo si presenta in attacchi ripetuti, nel corso di settimane o mesi e nella stessa giornata, ha insorgenza notturna e durata breve esaurendosi in alcune ore, infine ha massima incidenza nelle stagioni di passaggio);
• storia familiare (tipica dell’emicrania, mai nella cefalea a grappolo).


     

Terapia cefalea

Il trattamento acuto deve tendere a far abortire la cefalea, pertanto si possono utilizzare:

  • analgesici non narcotici quali aspirina, FANS o acetaminofene che possono far abortire una cefalea vascolare o tensionale se assunti precocemente nel corso dell’attacco. Nell’emicrania e cefalea tensionale sono utili il ketoprofene sale di lisina (160 mg im o 80 mg, una busta o 20 gocce, 2-3 volte/die) o ketorolac trometamina (30-60 mg im). Nella cefalea a grappolo è utile l’indo- metacina (30 mg 2-3 volte die os o per supp.);

  • ergotamina (2-3 mg per os), utile nelle fasi iniziali delle cefalee vascolari primarie ma evitarne l’uso in soggetti con angina di petto e claudicano;

  • diidroergotamina (1-2 mg im o per os), utile nelle fasi iniziali delle cefalee vascolari primarie;

  • sumatriptan (6 mg se), utile nelle cefalee vascolari anche se l’attacco è ini¬ziato da alcune ore;

  • clorpromazina (0,1 mg/kg ev ogni 15 min fino a 3 dosi) o proclorperazina (10 mg ev); ‘

  • altri, quali analgesici oppioidi, caffeina, lidocaina.

Si ricorre alla profilassi per le cefalee recidivanti soprattutto per quelle che non rispondono alla terapia acuta. In questo caso si utilizzano:

  • antidepressivi triciclici (amitriptilina 10-25 mg die per os sino a dose effi¬cace di 10-175 mg die);

  • propranololo (20 mg 2 volte die per os) nelle cefalee vascolari ricorrenti;

  • piccole dosi di alcaloidi dell’ergotamina  (ergotamina 0,2 mg 2 volte die per os);

  • prednisone (iniziare con 60-80 mg die poi rapida riduzione dopo la prima settimana di cura), di prima scelta nella cefalea a grappolo;

  • metisergide (2 mg 1-4 volte die per os), utile nella prevenzione dell’emicrania e della cefalea a grappolo.


     

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