Levoxacin 500 | 1 cpr al di a pranzo | per 10 giorni |
Mirtiman oppure Coliman | 2 cpr al mattino dopo colazione 2 cpr alla sera dopo cena | per 10 giorni |
L’esame citologico urinario è un esame importante nella diagnosi, nello screening e nel follow-up delle neoplasie vescicali in primis e dell’apparato escretore in generale (l'urotelio di fatti riveste la pelvi renale, gli ureteri e la vescica.
Non è esame invasivo e viene ben accettato dal paziente, ma, per una buona riuscita dell’esame, il paziente deve collaborare sia nella raccolta sia nella conservazione che trasporto del materiale . Dovrà inoltre fornire utili indicazioni a chi osserverà le urine. Un esempio di scheda è visibile in allegato.
La citologia urinaria è un esame che può indicare anche una infiammazione acuta (cistite acuta) oppure una infiammazione cronica che produce displasia cellulare. Non sono rari infatti i quadri di risposta dove si segnalano ....rari aggregati di cellule papillariformi di incerto significato...si consiglia di ripetere l'esame... Queste risposte preoccupano non poco il paziente che deve ripetere l'esame pensando di avere un tumore della vescica : in realtà ha una banale infiammazione.
Quando si richiede una citologia urinaria ?
Quando c'è una sintomatologia urinaria (ematuria, microematuria sopratutto ma anche pollachiuria cioè l'urinare parecchio , stranguria, cioe il dolore durante la minzione);
Come controllo nei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni quali amine aromatiche (alanina);
Nei forti fumatori
Nei pazienti che sono stati sottoposti ad irradiazione della pelvi o a cicli di ciclofosfamide;
Nel follop up di pazienti in trattamento per neoplasia dell’urotelio, che eseguono istillazioni endovescicali di chemioterapici. Difatti in questi pazienti la frequenza delle recidive che si verificano in tali casi comporta un accurato monitoraggio (Follow up). L’indagine presenta buone possibilità diagnostiche nei tumori papillari di medio grado ed alto grado e nel carcinoma in situ non papillare: ovvero sia, la citologia urinaria in questi pazienti, consente di individuare la recidiva papillare (cioè la ricomparsa del papilloma ) quando questo è appena cresciuto ed ha piccole dimensioni.
Normalmente l’urina è un liquido acellulato prodotto durante la funzione escretrice renale; come il liquido passa attraverso tubuli, pelvi renale, uretere, vescica ed uretra, esso raccoglie le cellule che desquamano derivanti dagli epiteli di questi organi anche se la quantità è scarsa per l’adesione tra loro delle cellule epiteliali. Poiché le urine sono isotoniche, spesso non sono un mezzo ospitale per le cellule desquamate; pertanto risultano scarsamente cellulate e qualche volta di difficile valutazione all’esame microscopico.
Nel corso degli ultimi 20 anni la citologia urinaria è stata largamente utilizzata nella diagnosi e nel follow-up delle neoplasie vescicali e da molti è ancora ritenuta l’esame fondamentale per questa patologia.
Il quadro clinico delle neoplasie vescicali, in genere, si manifesta con l’ematuria macroscopica, ovvero la presenza nelle urine di sangue visibile ad occhio nudo, spesso ricorrente, con sangue il più delle volte rosso vivo fluido o, più spesso, misto a coaguli. Possono manifestarsi talvolta anche i segni di irritabilità vescicale, ovvero pollachiuria, stranguria, tenesmo e minzione imperiosa, che spesso però si riscontrano in neoplasie vescicali infiltranti. Comunque non bisogna escludere alcune patologie infiammatorie, quali la cistite emorragica (frequente in pazienti che fanno uso di anti-infiammatori non steroidei), in cui il quadro clinico il più delle volte è sovrapponibile; in questi casi, un buon esame citologico del sedimento urinario ci può escludere o meno la neoplasia.
Nel referto che andremo a ritirare potremo trovare varie tipi di risposte!!!