Citologia urinaria su tre prelievi - Spiega esami

Vai ai contenuti

Citologia urinaria su tre prelievi

Come si esegue un esame delle urine
In questa pagina
  1. Che cosa è la citologia urinaria
  2. Cosa fare prima della citologia urinaria
  3. Come si effettua la citologia urinaria
  4. Cosa ci dice la citologia urinaria
In questa pagina
  1. NON SERVE IL DIGIUNO
  2. NON SERVONO LE URINE DELLE 24
  3. SECONDA MINZIONE DELLA GIORNATA
Schema consigliato prima di procedere all'esame
Levoxacin 500
1 cpr al di a pranzo
per 10 giorni
Mirtiman
oppure
Coliman
2 cpr al mattino dopo colazione

2 cpr alla sera dopo cena
per 10 giorni
Che cosa è la citologia urinaria ?

L’esame citologico urinario  è un esame importante nella diagnosi, nello screening e nel follow-up delle neoplasie vescicali in primis e dell’apparato escretore in generale  (l'urotelio di fatti riveste la pelvi renale, gli ureteri e la vescica.
Non è esame invasivo e viene ben accettato dal paziente, ma,  per una buona riuscita dell’esame, il paziente deve collaborare sia nella raccolta sia nella conservazione che trasporto del materiale . Dovrà inoltre fornire utili indicazioni a chi osserverà le urine. Un esempio di scheda è visibile in allegato.

La citologia urinaria è un esame che può indicare anche una  infiammazione acuta (cistite acuta) oppure una infiammazione cronica che produce displasia cellulare. Non sono rari infatti i quadri di risposta dove si segnalano ....rari aggregati di cellule papillariformi  di incerto significato...si consiglia di ripetere l'esame... Queste risposte preoccupano non poco il paziente che deve ripetere l'esame pensando di avere un tumore della vescica : in realtà ha una banale infiammazione.

Quando si richiede una citologia urinaria ?

  • Di sicuro dopo un episodio di ematuria in paziente oltre 45 anni di età o in caso di microematuria sempre oltre i 45 anni.
  • Quando c'è una sintomatologia urinaria (ematuria, microematuria sopratutto ma anche pollachiuria cioè l'urinare parecchio , stranguria, cioe il dolore durante la minzione);

  • Come controllo nei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni quali amine aromatiche (alanina);

  • Nei forti fumatori

  • Nei pazienti che sono stati sottoposti ad irradiazione della pelvi o a cicli di ciclofosfamide;

  • Nel follop up di pazienti in trattamento per neoplasia dell’urotelio, che eseguono istillazioni endovescicali di chemioterapici. Difatti in questi pazienti la frequenza delle recidive che si verificano in tali casi comporta un accurato monitoraggio  (Follow up).  L’indagine presenta buone possibilità diagnostiche nei tumori papillari di medio grado ed alto grado e nel carcinoma in situ non papillare: ovvero sia,  la citologia urinaria in questi pazienti, consente di individuare la recidiva papillare (cioè la ricomparsa del papilloma ) quando questo è appena cresciuto ed ha piccole dimensioni.


Normalmente l’urina è un liquido acellulato prodotto durante la funzione escretrice renale; come il liquido passa attraverso tubuli, pelvi renale, uretere, vescica ed uretra, esso raccoglie le cellule che desquamano derivanti dagli epiteli di questi organi anche se la quantità è scarsa per l’adesione tra loro delle cellule epiteliali.  Poiché le urine sono isotoniche, spesso non sono un mezzo ospitale per le cellule desquamate; pertanto risultano scarsamente cellulate e qualche volta di difficile valutazione all’esame microscopico.

Nel corso degli ultimi 20 anni la citologia urinaria è stata largamente utilizzata nella diagnosi e nel follow-up delle neoplasie vescicali e da molti è ancora ritenuta l’esame fondamentale per questa patologia.
Il quadro clinico delle neoplasie vescicali, in genere, si manifesta con l’ematuria macroscopica, ovvero la presenza nelle urine di sangue visibile ad occhio nudo, spesso ricorrente, con sangue il più delle volte rosso vivo fluido o, più spesso, misto a coaguli. Possono manifestarsi  talvolta anche i segni di irritabilità vescicale, ovvero pollachiuria, stranguria, tenesmo e minzione imperiosa, che spesso però si riscontrano in neoplasie vescicali infiltranti. Comunque non bisogna escludere alcune patologie infiammatorie, quali la cistite emorragica (frequente in pazienti che fanno uso di anti-infiammatori non steroidei), in cui il quadro clinico il più delle volte è sovrapponibile; in questi casi, un buon esame citologico del sedimento urinario ci può escludere o meno la neoplasia.

Fondamentale per un accurato iter diagnostico che il campione di urine sia accompagnato da una dettagliata storia clinica del paziente, dalle modalità di raccolta e conservazione delle stesse e da ogni dettaglio riguardante terapie precedenti o in atto in quanto possono facilmente alterare le cellule e dare quindi dei falsi positivi. Infatti la cellularità e la morfologia cellulare possono essere alterate da manovre invasive (esempio cistoscopia o cateterismo), infezioni, infiammazioni, recenti interventi chirurgici, immunoterapia, radioterapia e chemioterapia locale o generale.


Cosa fare allora  prima di una citologia urinaria ?
E' ovvio che l'esame viene richiesto per cercare cellule tumorali. Tuttavia dato che l'esame può essere inficiato da falsi positivi sarebbe utile farlo precedere da una terapia antibiotica per dieci giorni , associata all'utilizzo di un antinfiammatorio capillaro protettore (abbiamo già detto che la maggior parte delle cistiti che alterano la citologia urinaria sono consenguenti malla assunzione di fans (farmaci antiinfiammatori non steroidei, cioè tanto per capirsi ...aulin, oki, moment, brufen....). In genere , come antibiotici, si usano i chinolonici , categoria con ampia capacità di diffondere nelle vie urinarie. Come antiinfiammatori (capillaro protettori ) si utilizzano (consigliati dal sito ) Mirtiman  2 cpr al mattino + 2 cpr alla sera per dieci giorni , oppure Coliman 2 cpr al mattino + 2 cpr alla sera prima di andare al letto dopo aver urinato.
L'azione di questi prodotti "sfiamma" la parete della vescica si che l'esame eviti di dare falsi positivi.



Ovvio che dopo questa terapia  la presenza di risposte sospette dovrà essere seguita dalla esecuzione di accertamenti piu' importanti come la cistoscopia o la tac.





Come si effettua la citologia urinaria su tre prelievi

L’ESAME CITOLOGICO VA ESEGUITO SU 3 CAMPIONI DI URINA   RACCOLTI IN 3 GIORNI SUCCESSIVI
La raccolta delle urine va iniziata nei 2 giorni precedenti la data della consegna dei campioni  (es. se la consegna è per lunedì, le urine dovranno essere raccolte il sabato, la domenica e il lunedì  mattina). se POSSIBILE DEVE ESSERE PRECEDUTA DA TERAPIA ANTIBIOTICA ED ANTIINFIAMMATORIA come da schema allegato.


Per effettuare l’esame verrà fornito un sacchetto contenente:
Tre contenitori preriempiti con liquido fissativo per la conservazione e il trasporto dei campioni di urina, tre etichette autoadesive, il foglio con le istruzioni.
Come si fa la citologia urinaria ?
1. Le urine non devono essere quelle della notte, ma le seconde della mattina (es. il mattino si urina normalmente, si devono 2 o 3 bicchieri di acqua e si raccolgono le urine  successive).
2. Raccogliere l’ urina in un recipiente pulito.
3. Aprire il contenitore “CAMPIONE 1” contenente il fissativo ed introdurvi l’urina fino al livello della scritta blu, parte alta dell’etichetta, oppure fino alla tacca nera presente a destra dell’etichetta. Richiudere accuratamente il contenitore.
4. Scrivere i propri dati anagrafici sulle etichette autoadesive fornite ed applicarne una sul contenitore. Conservare il contenitore così allestito in luogo fresco (frigorifero).
5. Ripetere il procedimento il secondo ed il terzo giorno, utilizzando i contenitori  “CAMPIONE 2” e “CAMPIONE 3”.
6. Reintrodurre i tre campioni nel sacchetto insieme con la richiesta o impegnativa e il foglio raccolta dati per citologia urinaria debitamente compilato nell’apposita tasca del sacchetto, non a contatto dei contenitori.

I TRE CAMPIONI VANNO CONSEGNATI INSIEME DOVE SONO STATI PRESI

Non servono le urine delle 24 ore.
Non serve il digiuno

PRECAUZIONI D’USO

  • Il liquido presente nei contenitori è INFIAMMABILE (Alcool)
  • Non berlo e conservare i contenitori fuori della portata dei bambini.
  • Non mangiare, né bere, né fumare durante l’impiego.
  • Evitare il contatto con gli occhi.
  • In caso di contatto con gli occhi lavare immediatamente e abbondantemente con acqua.
  • Tenere i contenitori lontano da fiamme e scintille.
  • Conservare i contenitori ben chiusi in luogo fresco.

Che cosa ci dice la citologia urinaria : le possibili risposte di esame citologico

Nel referto che andremo  a ritirare potremo trovare varie tipi di risposte!!!



  • Non atipie uroteliali di rilievo                                                                                                  
  • Rari aggregati papillariformi  di cellule uroteliali iperplastiche                                                     
  • Aggregati papillariformi di cellule uroteliali iperplastiche                                                            
  • Alterazioni regressive delle cellule uroteliali
  • Atipie uroteliali lievi - (moderate)
  • Modificazioni cellulari indotte da terapia
  • Atipie uroteliali severe (sospetta neoplasia uroteliale)
  • Cellule uroteliali neoplastiche maligne (CTM Cellule Tumorali Maligne)
  • Cellule neoplastiche non uroteliali (ca. squamoso, adenoca., ca. renale, metastasi, altro)

ciascuna di queste risposte però sarà collegata univocamente ad una delle 4 conclusioni sotto citate

CONCLUSIONI (vedere la corrispondenza con la morfologia cellulare)

[1]  NEGATIVA LA RICERCA DI C.T.M (Cellule Tumorali Maligne )
[2]  SOSPETTO PER C.T.M. (Cellule Tumorali Maligne )
[3]  C.T.M.  (Cellule Tumorali Maligne )  UROTELIALI
[4]  C.T.M. DI ALTRA ORIGINE (ca. squamoso, adenoca., ca. renale, metastasi, altro)
Quando una citologia urinaria risulta alterata potrà segnalare una di queste patologia sottoelecate in legenda.

Legenda
Il rivestimento interno della vescia, degli ureteri e della pelvi  si chiama urotelio. Le cellule che lo costituiscono possono modificarsi dando vita a lesioni rilevate (papillari) o non rilevate (piatte). Ovvero:
  1. Lesioni urotelieli rilevate papillari
  2. Lesioni uroteliali piatte.

  1. Lesioni dell'urotelio papillari
Iperplasia
L' iperplasia uroteliale piatta consiste di una mucosa molto ispessita, senza atipie citologiche. Piuttosto di richiedere un numero specifico di strati di cellule, un marcato ispessimento va diagnosticato come iperplasia piatta. Questa lesione può essere vista nella mucosa piana adiacente a lesioni uroteliali papillari di basso grado. Quando è osservata da sola non vi sono dati che suggeriscano un suo potenziale premaligno.
Dopo l'iperplasia si passa a ...
Papilloma uroteliale
Il papilloma uroteliale è definito come una crescita papillare discreta con assi fibrovascolari centrali rivestiti da urotelio normale per spessore e citologia  Non vi è esigenza di conteggio del numero di strati di cellule.

Neoplasia uroteliale papillare a basso potenziale di malignità
La neoplasia uroteliale papillare a basso potenziale di malignità è una lesione uroteliale papillare con una disposizione ordinata delle cellule all'interno di papille con anomalie architetturali minime e atipie nucleari minime, indipendentemente dal numero di strati di cellule. L'urotelio è molto più spesso che nei papillomi e i nuclei sono significativamente ingranditi e un po' ipercromici. Le figure mitotiche sono rare e limitate solitamente allo strato basale.

Carcinoma papillare di basso grado
I carcinomi uroteliali papillari di basso grado sono caratterizzati da un aspetto generale ordinato, ma con variazioni delle caratteristiche architetturali o citologiche facilmente riconoscibili anche a basso ingrandimento. Le variazioni di polarità e delle dimensioni, della forma e della struttura della cromatina dei nuclei definiscono un'atipia citologica minima ma evidente. Le figure mitotiche sono rare e presenti solitamente nella metà inferiore, ma possono essere viste in tutto lo spessore dell'urotelio. È importante riconoscere che all'interno di una singola lesione vi può essere una gamma di anomalie citologiche ed architetturali tali che l' intera lesione dovrebbe essere esaminata e classificata secondo il più alto grado di atipia presente.


Carcinoma papillare uroteliale di alto grado
I carcinomi uroteliali papillari di alto grado sono caratterizzati dal un aspetto parzialmente o completamente disordinato a basso ingrandimento. Il disordine deriva sia dalle anomalie architetturali sia da quelle citologiche. Dal punto di vista architetturale, le cellule sembrano raggruppate irregolarmente e l' epitelio è disorganizzato. Citologicamente si osserva uno spettro di pleomorfismo che varia da moderato a marcato. La cromatina nucleare tende ad essere raggruppata e i nucleoli possono essere prominenti. Le figure mitotiche, comprese le forme atipiche, sono presenti frequentemente in tutti i livelli dell'urotelio. Vi è l'opzione, nella diagnosi di carcinoma uroteliale papillare di alto grado, di commentare se si osserva marcata anaplasia nucleare.

  1. Lesioni dell'urotelio piatte

Iperplasia
L'iperplasia papillare è caratterizzata da un leggero ondeggiamento o da una configurazione rilevata di un urotelio di spessore variabile, senza atipie nucleari. La lesione ha spesso uno o più vasi capillari dilatati alla base, ma manca di asse fibrovascolare ben sviluppato.

Atipia reattiva

L'atipia reattiva (infiammatoria) consiste in anomalie nucleari in un urotelio acutamente o cronicamente infiammato. Nell'atipia reattiva i nuclei sono uniformemente ingranditi e vescicolari, con nucleolo centrale prominente. Le figure mitotiche possono essere frequenti. Una storia di cateterismo, di calcoli o di terapia è spesso presente. In assenza di ipercromasia e pleomorfismo nucleari apprezzabili o di irregolarità nella struttura cromatinica, la lesione non dovrebbe essere considerata neoplastica.

Atipia
In alcuni casi è difficile differenziare fra l'atipia reattiva e neoplastica. Ci può essere un maggiore grado di pleomorfismo e/o di ipercromasia sproporzionato al grado d'infiammazione, tale che la displasia non può essere esclusa con certezza. Questi casi dovrebbero essere indicati come "atipia di significato imprecisato" in modo che i pazienti siano seguire più attentamente  e rivalutati una volta che l' infiammazione

Displasia
L'urotelio displastico ha alterazioni citologiche e architetturali tali da essere ritenuto preneoplastico, tuttavia inferiori alla soglia diagnostica per il carcinoma in situ.

Carcinoma in situ
Il carcinoma in situ è una lesione piana dell'urotelio che è un precursore documentato del carcinoma invasivo. La lesione è caratterizzata dalla presenza di cellule con grandi nuclei irregolari e ipercromici che possono essere presenti nell'intero spessore dell'epitelio o soltanto in parte di esso. L' attività mitotica è osservata frequentemente, spesso nella metà superiore dell'urotelio. Il carcinoma in situ comprende le lesioni che nel passato sono state indicate come displasia severa o marcata atipia.
Torna ai contenuti